13^ Edizione
Questa Volta metti in scena… PETER PAN
Ricca di novità e sorprese la 13^ edizione del format QUESTA VOLTA METTI IN SCENA… ideata e diretta da Lorena Matic, che ha coinvolto artisti, giovani promesse del territorio e dall’estero e la collettività tutta, e che mette in relazione arte, formazione didattica e realtà sociale,con un tema che cambia di anno in anno.
La figura di Peter Pan nasce dalla penna dello scrittore scozzese James Matthew Barrie, il bambino che non vuole crescere e che vive nel mondo irreale dell’Isola che non c’è – luogo dei bambini sperduti e dove non si cresce mai – in cui affronta l’antagonista Capitan Uncino, suo acerrimo nemico, ma che si affaccia anche al mondo reale, per recuperare la sua ombra ed incontrare bambini come Wendy e i suoi fratellini.
Questo l’incipit, che senza soffermarsi solo al personaggio principale di una fiaba molto popolare, indaga sul significato che tale icona rappresenta nella società contemporanea; un’indagine che scava nel profondo con interpretazioni filosofiche, artistiche e antropologiche, sviluppata su tre percorsi con le fotografie di Mario Villone.
Ha fatto seguito l’attività didattica, con lo stesso Villone, visiting professor agli stage formativi, ospitati in 4 scuole della regione e del litorale sloveno e propedeutici anche al concorso artistico.
La giuria internazionale, composta da Majda Bozeglav Japelj, curatrice Obalne Galerije Piran, Mauro Villone, fotografo e visiting professor degli stage, Sabrina Zannier, critico d’arte e direttore artistico del Festival Maravee, Fulvia Zudič, artista e referente culturale della CAN Comunità autogestita della nazionalità Italiana Pirano, Lia Grazia Gobbo, premiata ad una edizione precedente del concorso e la sottoscritta, ha selezionato i vincitori, tra gli oltre 200 ragazzi partecipanti nelle diverse sezioni.
La premiazione del concorso, al Teatro Miela di Trieste si è aperta con la proiezione di Diritto di rotta sceneggiato e interpretato da 19 bambini della scuola I.Nievo di Premariacco coordinati dall’insegnate Giuliana Fedele, video in cui dichiarano “di non voler essere bambini sperduti e di voler costruire l’isola del futuro con la mappa dei diritti” e a seguire l’esibizione di Alexander Sander Trampuš, violinista prodigio (10 anni) che ha suonato due brani del compositore Anatoli Komarowski; esempi maturi di Peter Pan, sia per le capacità dimostrate che per la scelta delle proposte visive e musicali presentate.
L’allestimento della mostra ha evocato la magia e l’habitat di un’isola che invita ad essere esplorata, una ambientazione ricca di vegetazione rigogliosa e lanterne accese che accompagnano ritmicamente lo spettatore negli spazi espositivi del teatro. In Slovenia al Palazzo Pretorio, lussuosa sede del Comune di Capodistria, la mostra con un nuovo allestimento ha messo in evidenza le diverse tecniche espressive scelte dagli studenti nei loro elaborati.
Ad ogni appuntamento, si sono raccolte immagini, suoni, confidenze e interviste, tutte protese a svelare – dalla viva voce dei protagonisti della 13^edizione – chi è il Peter Pan dei giorni nostri; uno spaccato, su illusioni e realtà della nostra società nel docufilm che a Casa Cavazzini, sede del Museo di Arte Moderna e contemporanea di Udine è stato proiettato, a conclusione di un lungo percorso che ha visto impegnati diversi attori, in diversi contesti, per molti mesi.
MAURO VILLONE
La corposa mostra dell’autore Mauro Villone – fotografo, scrittore, viaggiatore del mondo – in due sedi, al Museo Sartorio e alla Casa della Musica di Trieste con un nutrito nucleo di immagini di grande impatto visivo e distribuita su 3 percorsi fotografici, ha messo in scena un’attenta analisi dei simboli evocati dalla figura di Peter Pan.
Se comunemente è definita “sindrome di Peter Pan”, l’incapacità di crescere e la fuga dalle responsabilità dell’età adulta, Aldo Carotenuto, psicoanalista e scrittore, la chiama piuttosto “strategia” e dandone tutt’altro valore, la definisce come la necessità di salvaguardare il bambino interiore.
E proprio LA STRATEGIA DI PETER PAN è il primo ciclo fotografico che evidenzia come riti, rituali e celebrazioni siano adottate dagli adulti per mantenere in vita il fanciullo che vive in ognuno di noi; IL FLAUTO DI PAN, è dedicato al Peter Pan-bambino, con sogni e realtà dell’infanzia, in paesi diversi; infine il bambino-autore nel terzo ciclo UN ALTRO SGUARDO, un’indagine antropologico-sociale condotta dallo stesso fotografo con i bambini delle Favelas di Rio de Janeiro, evidenzia cosa vede l’occhio del bambino della realtà che lo circonda.
MUSEO SARTORIO Trieste
CASA DELLA MUSICA Trieste
venerdì 26 maggio 2017
LA STRATEGIA DI PETER PAN – Riti che esorcizzano l’eta’ adulta
Huni Kuin
E’ uno dei popoli più antichi dell’Amazzonia, al confine con il Perù nell’Acre, in una vasta area di foresta incontaminata, sul Rio Jordao, vive in pace da millenni in 34 aldeias (villaggi) e a tutt’oggi mantiene l’85% delle proprie tradizioni. Artigiani e artisti, dai Pajè (sciamani) di altissimo rango hanno ereditato tradizioni spirituali e di medicina naturale, inclusa una farmacopea erboristica che interessa botanici e farmacologi di tutto il mondo.
Gli sciamani Huni Kuin sono maestri incontrastati nell’utilizzo spirituale dell’Ayahuasca, miscela allucinogena potentissima e per loro profondamente sacra, che mette i ricercatori spirituali a contatto col mondo della natura con visione irrazionale e infantile. Le pratiche per diventare sciamano sono prove fisiche e psicologiche durissime: dall’isolamento nelle foreste o sulle montagne all’assunzione di sostanze psicoattive ricavate da piante e animali.
Carnevale di Rio de Janeiro
Più di una festa o una religione è senza dubbio una filosofia di vita. Internazionalmente noto è il Carnevale delle grandi scuole di Samba, che sfilano nel Sambodromo, ma la città è invasa anche dal carnevale dei blocos e delle scuole di Samba minori. Sfilare è un rito collettivo catartico e rigenerante che attrae dall’universo l’energia necessaria per sopravvivere nel migliore dei modi il resto dell’anno.
I Fulni-ô, il popolo sulla riva del fiume
Nel Pernambuco, zona arida del sertao, caratterizzato dalla katinga, vive l’unica tribù del nordest di tradizioni arcaiche, quali lingua, artigianato, arte e pratiche sciamaniche. Sul piano rituale, musicale, delle pitture corporali con pigmenti tratti da terra e sementi, e dell’erboristeria, espletano capacità curative di diverse patologie. Caratteristica peculiare è la forza sorprendente che profondono in canti e danze.
Afrodanza
La tradizione culturale brasiliana è essenzialmente afro-brasiliana, un vero miscuglio di credenze, tradizioni e usanze, che contiene elementi di culture indigene, europee e africane, evidenti in espressioni come il samba, il carnevale, la capoeira, la macumba. Ma è nella danza, nelle musiche, nei canti, nei testi, nelle coreografie, nelle percussioni, nei costumi del samba afrobrasiliano che è marcata l’eredità profondamente africana di questa cultura.
Mauro Villone
IL FLAUTO DI PAN – Sogni e realta’ dal mondo dell’infanzia
UN ALTRO SGUARDO – Cosa vede l’occhio del bambino
Mettiamoci all’OPERA
Stage formativi
Visiting Professor MAURO VILLONE – fotografo
e la partecipazione di LIDIA URANI
Presidente della ONG Para Ti di Rio di Janeiro – responsabile attività didattica e culturale
Ginnasio G.R. Carli, Capodistria, Slovenia
I.T.S. Deledda – Fabiani, Trieste
Liceo artistico E. e U. Nordio, Trieste
Liceo Artistico G. Sello, Udine
Il Concorso
Ospiti
CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Teatro MIELA, Trieste
Opere premiate
Premiati
Palazzo PRETORIO – Capodistria, Slovenia
CASA CAVAZZINI Museo d’Arte Moderna e Contemporanea – Udine
Proiezione e presentazione del catalogo con i protagonisti della 13^ edizione
foto degli eventi di Hari Bertoja, Jadran Rusjan, Lea Skerlic, Tv Koper Capodistria